Traumi genitali
Traumi del pene
Nei traumi chiusi del pene l’evento scatenante è legato ad una flessione brusca del pene (non sempre accidentale) e, generalmente, in stato di erezione.
La prima e principale manifestazione clinica è la comparsa di edema (gonfiore) e di un ematoma oltre che, naturalmente, dolore il quale può anche essere a sua volta causa di reazioni vagali (sudorazione fredda, pallore, calo pressorio, nausea).
In caso di ematoma sottocutaneo non si verifica rottura della tunica albuginea (la membrana che riveste come un copertone i corpi cavernosi responsabili dell’erezione). Il trattamento è in genere conservativo ovvero pene adagiato sull’addome (addominalizzazione), ghiaccio, terapia anti-infiammatoria e topica (con preparazioni eparino-simili che favoriscono il riassorbimento del versamento ematico).
In caso di frattura della tunica albuginea (tipicamente in erezione durante rapporto sessuale), si ha, nella grande maggioranza dei casi, un coinvolgimento del tessuto erettile e in alcuni casi anche dell’uretra. Tipicamente, il paziente può riferire la sensazione di rumore schioccante, successivo calo dell’erezione e, se coinvolta l’uretra, anche fuoriuscita di sangue dal meato uretrale.
La diagnosi si basa sull’anamnesi e sulla clinica. E’ utile, qualora disponibile in tempi ragionevoli per non ritardare il trattamento, l’esecuzione di ecodoppler penieno per confermare l’eventuale lacerazione della tunica albuginea. La cavernosografia e la risonanza magnetica offrono certamente informazioni più dettagliate su vascolarizzazione e anatomia peniena ma sono costose e richiedono tempi di esecuzione che non sono sempre disponibili in regime di urgenza.
Nei casi dubbi, e in presenza di una accertata rottura della tunica albuginea, è necessaria l’esplorazione chirurgica ai fini di controllare lo stravaso ematico, il dolore permettere e la riparazione di danni alle strutture peniene e per prevenire complicanze di una gestione conservativa quali la disfunzione erettile (conseguente alla fibrosi dei corpi cavernosi da cicatrizzazione e riassorbimento dell’ematoma), la riduzione in lunghezza del pene, deformazioni e il mantenimento di una regolare dinamica minzionale.
Traumi dello scroto
I traumi scrotali sono generalmente conseguenza di impatti violenti contro la regione pubica e genitale quali incidenti stradali o colpi da sport con contatto.
La dislocazione testicolare, in genere monolaterale, si verifica nel momento in cui il testicolo si trova a occupare una posizione diversa quella scrotale, più superficiale (sottocutanea) o verso l’alto in direzione del canale inguinale.
La frattura del testicolo è conseguenza di una rottura dell’albuginea (la tunica che lo riveste come una pellicola). Lo scroto è dolente, teso, aumentato di volume e ecchimotico per lo stravaso ematico profondo o superficiale. In ogni caso è indispensabile eseguire un EcoDoppler Scrotale per valutare l’entità dell’ematoma e controllare la regolare perfusione delle strutture scrotali.
La dislocazione scrotale va trattata con riposizionamento manuale o procedura chirurgica (orchidopessia) mentre in caso di ematoma esteso o franca frattura testicolare l’esplorazione chirurgica è indispensabile per il drenaggio del versamento ematico e il controllo delle strutture scrotali; importante è bene tenere presente che in questi casi la terapia conservativa è spesso infruttuosa e i tassi di orchiectomia, in corso di chirurgia dilazionata, sono maggiori.
Torsione del funicolo spermatico
La torsione del funicolo spermatico rappresenta un’urgenza andrologica. Il funicolo (dove corrono vasi e nervi tributari del testicolo) si avviluppa lungo il proprio asse e, se protratta, la perfusione del testicolo è compromessa fino alla necrosi dell’organo. Tuttavia, è opportuno ricordare che l’ischemia temporanea può determinare un danno della spermatogenesi e della produzione di testosterone.
È fondamentale nei Traumi genitali, pertanto, fare una diagnosi tempestiva: Obiettivamente, lo scroto può risultare teso e dolente alla palpazione. Si può notare un’asimmetria rispetto al lato sano poiché il testicolo tende a risalire verso il canale inguinale e rimanere fisso nonostante il cambio di posizione (da sdraiata a in piedi). L’EcoDoppler Scrotale sarà dirimente in quanto una forte riduzione o assenza di flusso ematico conferma il sospetto clinico; la diagnosi differenziale comprende orchite e/o epididimite, varicocele, torsione dell’idatide, idrocele.
Il trattamento dei Traumi genitali è costituito dall’esplorazione chirurgica e dalla detorsione del funicolo con fissaggio del testicolo onde prevenire episodi futuri; la tempestività nel ricorso alle cure e nel percorso diagnostico garantisce la conservazione del testicolo e della sua funzionalità in termini di produzione degli spermatozoi e di testosterone. In maniera profilattica, è consigliato inoltre anche fissare il testicolo controlaterale in quanto la predisposizione alla torsione è bilaterale.